lunedì 21 novembre 2022

Patrizia D’Andrea: artista dall’ intensa ed emozionale linfa estetica e cromatica.

 



La pittrice Patrizia D’Andrea nasce a Penne (Pe) e vive a Pineto (Te) dove ha il suo apprezzato atelier. La ricerca artistica l’accompagna durante l’adolescenza e la giovinezza con studi relativi ai modelli classici e contemporanei della storia dell’arte, finché nel 1993 entra a far parte dello studio d’arte del Maestro Gianni Massacesi, dove prosegue la sua ricerca, con l’obiettivo di acquisire uno stile personale e la padronanza del linguaggio pittorico.

La sua intensa policromia dona ottimismo e luminosità interiore; la sua pittura si inserisce nelle connotazioni linguistiche dell’Espressionismo: cromatismo libero e violento, contrasti chiaroscurali,  gestualità diretta e impetuosa costituiscono coordinate stilistiche eccellenti.
Cosi l’artista si descrive: “Dipingere per me è un bisogno essenziale e irrefrenabile. La pittura mi regala straordinarie emozioni e soddisfa la mia inesauribile ansia di creare. I miei dipinti nascono da sentimenti, quali la tristezza, l’inquietudine, che mi portano ad avere uno sviluppo positivo, e per uno strano contrasto il mio stato d’animo migliora perché fare arte è prendersi cura del proprio sé generando bellezza. Comunque i veri protagonisti della mia pittura sono i colori; infatti la ricerca di un cromatismo forte diviene il tramite per esprimere calma, allegria, serenità, passione, tormento, silenzio”.  (Patrizia D’Andrea)  

Come scrive il critico Leo Strozzieri, Patrizia D'Andrea è una delle voci più autorevoli della ricerca pittorica al femminile non solo in Abruzzo, avendo ormai una notorietà internazionale, come sta a dimostrare la sua attività espositiva in importanti città italiane ed estere, come Napoli, Biblioteca Civica “A. Labriola”, Roma Galleria d’Arte Medina, Urbino Galleria Federico Barocci, presso il Collegio Raffaello, Molfetta Sala Templari curata da Vincenzo Scardigno e Vincenzo Cordero, il Museo MACA  a cura di Giorgio Di Genova ed Enzo Le Pera, Siena Palazzo Pubblico nella Sala Delle Lupe e Piazza Del Campo, infine a Firenze presso il Circolo degli Artisti e Casa di Dante
A Mosca Galleria Selenograd curata da  Gianfranco Maiorano, ad Amsterdam Esposizione alla settima edizione dell’ADAF, Annual Dutch Art Fair, presso il celebre World Fashion Centre.

La pittrice ha vinto numerosi Premi e Riconoscimenti come il Premio Istituzionale della Regione Liguria alla Mostra Internazionale d’Arte “Ligures”, Riconoscimento dal Comune di Napoli, Premio Gabriele d’Annunzio a Pescara. 



Nel 2018 fonda con altre tre donne il Gruppo 4, che inaugura la Rassegna “Arte&Donna" e la mostra “L’arte al femminile nel mondo liquido” presso il Museo Vittoria Colonna di Pescara presentata Vittorio Sgarbi, Carlo Fabrizio Carli, Marialuisa De Santis e Cosimo Savastano. 


Nel 2020 ha vinto il Premio della Critica al Concorso Artistico "Le Immagini della Memoria - covid19" Chieti.

Nel 2019 presso la galleria di “Progetto Auto” è curatrice della mostra "Da Basilio a Basilè: 30 opere dei Cascella lungo un secolo".

Nel 2021 ha ricevuto una menzione speciale alla 3°edizione di Art-e orizzonti artistici dal direttore del Maco Museum Luciano Costantini. Inoltre a Castelbuono (PA) vince il 3° Premio al Concorso Internazionale d’Arte Pittorica “Castelbuono Cuore d’Artista”.

Nel 2022 riceve il Premio Speciale della Critica al Premio Accademico Internazionale d’Arte Contemporanea “Apollo Dionisiaco” IX edizione. E’ presente in cataloghi nazionali e internazionali, tra cui il Rubbettino Editore “Percorsi d’Arte in Italia 2015” e “Annuario d’Arte Moderna” Artisti Contemporanei 2022.

La sua bibliografia vanta oltre cento pubblicazioni.  Le sue opere figurano in collezioni private, luoghi di culto, e musei, come il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, la Camera di Commercio di Chieti, la Pinacoteca Corrado Gizzi, presso Guglionesi (CB) e il Museo Patini Castel di Sangro. Ha fatto parte della giuria premiante in importanti manifestazioni artistiche, tra le quali il prestigioso Premio Celommi.  
Hanno scritto di lei: Vittorio Sgarbi, Sandro Melarangelo, Marialuisa De Santis,  Elisabetta Mancinelli, Enrico Trubiano, Leo e Chiara Strozzieri, Carlo Fabrizio Carli, Cosimo Savastano.  
 
Diversi critici d’arte hanno cosi recensito la pittrice. 
                        
 Marialuisa De Santis
La pittura di Patrizia D’Andrea spazia liberamente dall’aniconico ad opere in cui il colore si condensa e finisce col determinare con completezza figurale immagini per lo più femminili. L’uso sapiente del colore di derivazione, potremmo dire solo in maniera superficiale e non esaustiva, espressionista è in realtà metafora esso stesso del fluttuare contemporaneo e di un apparire emotivo e poco nascosto  magmatico universo femminile che dà vita ad un cromatismo luminoso e seducente.
Arte che condiziona la vita e viceversa; per D’Andrea non esiste l’una senza l’altra e ad entrambe è data una funzione conoscitiva sia pure di un sapere instabile e mutevole: un sapere turgido di sensazioni, palpitante ed emozionale, un tutt’uno con un caleidoscopio di colori avvolgenti, lontani da qualsiasi crudezza oggettiva, capaci di stupire e di sedurre, nell’abbondanza di toni e accostamenti.”
Il suono fragoroso della sua “cascata pittorica”  si rovescia sulla tela in sapienza di colori e di tagli prospettici, si addolcisce, si fa forte, a volte lontano, si fa linee, colori creando uno spazio intensamente e sensualmente cromatico. 
In un mondo, quello dell’arte, in cui la donna è stata quasi sempre musa e raramente artista, e quindi quasi sempre dipinta con uno sguardo essenzialmente maschile, privilegiare figure femminili va letto, nel caso di D’Andrea, come affermazione della propria identità, del proprio sentire ma anche del proprio corpo e  della propria sessualità: tutte le sue figure femminili sono ideali autoritratti in cui coglie le diverse psicologie del suo essere donna.
La sua non è però una pittura della donna in quanto tale poiché come ha scritto Simone De Beauvoir: “Essere donna non è un dato naturale, ma il risultato di una storia. Non c’è un destino biologico e psicologico che definisce la donna in quanto tale. Tale destino è la conseguenza della storia della civiltà, e per ogni donna la storia della sua vita”.
La pittura di D’Andrea è quindi pittura del suo particolare sentire, delle sue esperienze, di ciò che ha condizionato o arricchito la sua esistenza.In lei però si fa particolarmente evidente la qualità di coloro che sono state escluse per secoli, dal mondo dell’arte: l’ indole combattiva nient’affatto intimorita o dimessa: la sua è pittura di  grande forza e di grande seduzione che vive, senza alcun pregiudizio, in un gioco dinamico e godibile di segni e di immagini.


                           
 Cosimo Savastano 

I personaggi maschili e prevalentemente femminili, che vivono nelle tele di Patrizia D’Andrea fra disinvolti e persuasivi richiami di stampo figurativo non privi di scoperte allusioni narrative  soffusamente poetiche ma non svilite da frange dolciastre, si accampano fra spazi circonfusi da un articolato e deciso sovrapporsi o digradare di tinte splendenti proposte attraverso tassellature dalla variegata intensità lirica e qualità cromatica. Ne derivano spartiti pittorici che, pur rispondendo ad una univoca conseguenzialità di ispirazione e conservando una loro stretta coerenza, si configurano felicemente proclivi, nelle diverse prove, ad un fertile, continuo e sempre persuasivo rinnovarsi  della fioritura creativa, mostrandosi ove intesi a perseguire una sintesi fra forma e colore  ed ove proclivi a superarne termini e propositi per assumere, in corso d’opera, una loro incontenibile e convinta preminenza di tale intensità da tendere verso soluzioni che sfiorano l’astrattismo o l’informale






                               
Vittorio Sgarbi
“Patrizia D’Andrea adotta un linguaggio espressivo di matrice informale che non esclude la figurazione dai propri orizzonti. Non si tratta, però, di una figurazione che assume una sua centralità nell’elaborazione delle opere, quanto di una conseguenza indiretta, talvolta perfino incidentale, che scaturisce dall’interazione fra pulsioni cromatiche entro le quali sembra concentrarsi tutta l’energia possibile. Le forze in ballo si dispongono lungo strutture diversificate, ora a grappolo, ora a spazio più racchiuso, confidan


do sul vigore di pennellate piene e la vitalità generata dal contrasto perenne fra toni caldi e freddi che fanno da sensori a un’emotività fortemente coinvolta e trascinante.”

Conclusioni

Il percorso personale ed emozionale di Patrizia D’Andrea nel tempo ha avuto un’ evoluzione in cui la completezza figurale delle immagini, fluttuando nel contemporaneo, lascia un apparire diverso suscitando sensazioni avvolgenti in grado di sedurre con i suoi incisivi tratti di colore intensi e sensualmente romantici.



 Elisabetta Mancinelli
email: mancinellielisabetta@gmail.com

p.dandrea@yahoo.it  
 www.patriziadandrea.com 
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