Posta a 325 metri sul l.m. a 6 km. dall'Adriatico e a 30 minuti da Pescara, la cittadina è adagiata su un belvedere naturale di amene e verdeggianti colline che spazia dalle vette del Gran Sasso al mare, sul contrafforte tra la valle del Salino e quella del Torrente Piomba.
LA STORIA
Le origini di Città Sant’Angelo sono incerte e dibattute fra gli storici. L’unico dato certo è la presenza di piccoli aggregati sociali che la identificherebbero come Angulum, un antico centro vestino, da cui il nome angolani e secondo quanto scrive Plinio nella: Naturalis Historia si costituì come una vasta comunità dedita alla coltivazione della vite ed allo sfruttamento delle saline.
Ben documentata, sulla base di numerosi ritrovamenti archeologici: la mansione “ad Salinas” e le vasche, utilizzate per il ciclo d’estrazione del sale dalle acque marine che erano dislocate tra la foce del Piomba (Matrinus) e quella del Saline (Salinum flumen). Il prezioso prodotto di questi impianti, decantati da Plinio, giungeva a Roma attraverso un diverticolo che s’immetteva nella via consolare Salaria.
Ad avvalorare questa supposizione intervengono sia dalle considerazioni derivanti dall’esame delle cortine murarie superstiti che ancora cingono una parte del vecchio convento di Sant’Agostino, sia la devozione all’Arcangelo Michele, protettore della città - culto introdotto e diffuso nell’Italia meridionale proprio dai Longobardi.
Il primo atto ufficiale conosciuto dove viene citato il comune è datato 13 ottobre 875 nel cui testo si fa riferimento ad una concessione dell’imperatore Ludovico II il quale accorda un privilegio al Monastero di Casauria sul luogo Civitate Sancti Angeli dove si trovavano un castello ed un porto. I numerosi ritrovamenti archeologici reperiti tra la foce del Piomba e quella del Saline e la presenza di piccoli aggregati urbani nel luogo in cui oggi è ubicata la Marina di Città Sant’Angelo, testimoniano le origini della città al periodo romano. All’epoca Angulum , antico nome della cittadina (da qui l’appellativo degli abitanti angolani), viene nominata da Plinio il Vecchio nel libro Historia nella sua descrizione delle terre vestine.
L’abitato vestino-romano, ubicato nel vicino colle di Sale , fu probabilmente distrutto nell’alto Medioevo. L’origine del borgo è databile intorno al IX secolo quando l’attuale rione Casale, la parte più alta del colle, viene occupato da una colonia longobarda che provvede ad organizzare un Castrum fortificato e ad introdurre la devozione all’Arcangelo Michele. Testimonianze di questo culto sono presenti sia nel toponimo sia nello stemma comunale, che rappresenta il santo che uccide il drago.
Da documenti si ha testimonianza della distruzione di Città Sant’Angelo nel 1229 da parte del giustiziere di Federico II Boemondo Pissono perché i suoi abitanti si schierarono dalla parte del Papa Gregorio IX . Successivamente lo stesso imperatore concede ai superstiti la facoltà di ricostruire l’abitato in tre casali.
Lo sviluppo urbano segue diversi momenti critici: la ricostruzione del nucleo fortificato a semicerchio, intorno al 1240 , deliminato attualmente da strada Castello, Strada Minerva, Via del Ghetto e Via del Grottone. In seguito, dopo l’stituzione degli ordini monastici nella prima metà del 1300, si ampliano le chiese esistenti e la realizzazione di monasteri. Solo nel XVII secolo si conclude la ricostruzione vera e propria con il completamento di case e palazzi gentilizi.
L’impianto urbanistico “a fuso” si costituisce in successive espansioni e aggregazioni dei nuclei abitativi precedenti delineando il centro storico come nella disposizione attuale: attraversato da un lungo corso che si interseca con una serie di vicoli e stradine , chiamati “rue” dentro la cinta muraria difensiva con quattro porte parzialmente conservate.
CITTA’ SANT’ANGELO BORGO D’ARTE
L’antico borgo possiede un fascino particolare che gli viene conferito dalla possente mole della Collegiata i palazzi gentilizi, le storiche porte d’ingresso della città , le numerose e stupende chiese,che danno al centro storico una notevole dimensione artistica e culturale. Anima del paese è il corso sul quale si affacciano i monumenti principali . Gli stretti vicoli si aprono verso scorci pittoreschi dinanzi ad una chiesa, un monastero, una piazza, un museo.
Ma il monumento simbolo di Città Sant’Angelo è senza dubbio la Chiesa di San Michele Arcangelo . Eretta in Collegiata nel 1353, conserva all’interno a due navate di epoca barocca, interessanti tesori quali un’imponente statua lignea di San Michele del XIV secolo attribuita al Maestro di Fossa e sotto le capriate del tetto, un pregevole ciclo di affreschi del 1300 attribuiti al Maestro di Offida, il coro ligneo intagliato del XVII sec., il sarcofago quattrocentesco del vescovo Amico Bonamicizia.
A completare un ampio porticato esterno diviso in due atri nel quale si innesta un portale di grande valore recentemente restaurato. Proseguendo lungo il Corso si susseguono il prezioso Palazzo baronale e i palazzi gentilizi che nascondono chiostri, stucchi e decorazioni sorprendenti. Tra essi spiccano Palazzo Di Giampietro, Colamico, Sozj, Ursini, Coppa Zuccari, e Castagna.
Nella chiesa di San Francesco (sec XIII ed interno barocco rimaneggiato nel 1741) sono stati scoperti, nascosti dietro una muratura, cospicui resti di affreschi rinascimentali.
La chiesa ha una struttura muraria in laterizio, caratteristica tipica delle zone costiere, e costeggia con il fianco destro la via principale della città, su cui si apre un portale trecentesco di Raimondo di Poggio. Il“portale delle meraviglie”, restaurato di recente, è uno dei pochi esempi di portale in Abruzzo che presenta decorazioni policrome. Il pavimento a mosaico è ottocentesco, l’interno è in stile barocco, sobrio ma elegante.
Il convento è oggi sede comunale e comprende un bellissimo chiostro restaurato All’interno, la chiesa è composta da una sola navata e conserva pavimenti in mosaico del 1845 e una tela raffigurante la Madonna del Rosario e San Domenico, opera del pittore angolano Paolo De Cecco, componente del cenacolo di Francesco Paolo Michetti.
La Chiesa di Santa Chiara, a pianta circolare, è ricca di stucchi e dorature ed ha un bellissimo pavimento a mosaico. In origine fu costruita fuori dall’abitato, sul Colle di Santa Chiara e ricostruita all’interno delle mura tra il sesto e il settimo decennio del XIV secolo.
Della costruzione originaria resta ben poco per la radicale ricostruzione settecentesca che ha fatto della chiesa, a schema triangolare, uno degli esempi degli esempi più originali di barocco in Abruzzo. Era la cappella privata delle Clarisse, cui apparteneva pure il vasto monastero oggi adibito a centro culturale.
La Chiesa San Bernardo in stile gotico-romano, è stata edificata su una costruzione del XIV secolo. L’antico convento di cui restano alcune arcate e la cripta affrescata è oggi Palazzo Coppa.
La chiesa attuale fu progettata nella seconda metà del 1700 dall’architetto Santino Capitani, che modificò radicalmente la precedente. La struttura è oggi a navata unica con 4 ampie cappelle laterali. Alle pareti ci sono degli affreschi interessanti.
All’interno delle antiche mura si trova la chiesa di Sant’Agostino che nasce dalla ristrutturazione dalla precedente chiesa medievale di S. Maria. Il nuovo edificio venne realizzato nel 1789 grazie all’opera di Francesco Di Sio. La facciata, cui si accede tramite una lunga gradinata, fu progettata nel 1789 dall’architetto Santino Capitani.
Risulta divisa in due parti in senso orizzontale da una cornice aggettante, mentre quattro lesene danno movimento all’intera parete. Al centro è il portale sul quale si apre una nicchia che contiene la statua di S. Agostino.
L’interno, a navata unica con due cappelle laterali, presenta una diffusa decorazione a stucco attribuita ad Alessandro Terzani di Como. Sia gli altari della navata centrale sia l’altare sono decorati con stucchi e bassorilievi. Di età barocca sono anche diversi dipinti come La Cintura di Giacinto Ranalli del 1672 e il S. Nicola, il S. Tommaso e La Sacra Famiglia del Brizii di Teramo del 1796. Di pregio è l’organo realizzato da Adriano Fedri di Venezia nel 1795. Esso consta di una cassa di legno bianco intagliata per mano dell’ebanista Venanzo de Tollis, autore anche dei due confessionali.
Al di fuori delle mura sorge la chiesa duecentesca di Sant’Antonio da Padova che custodisce preziosissime reliquie quali, quella di Sant’Antonio donata proprio dalla Basilica di Padova e quella di San Felice Martire. Decentrate in alcune contrade del borgo si trovano altri importanti edifici religiosi: la chiesa della Madonna della Pace, la chiesa dell’Annunziata e la chiesa di Sant’Agnese. Chiese e monasteri si innestano perfettamente con l’attuale conformazione del borgo.
Un esempio è la sede comunale che dal 1809 occupa il monastero collegato alla Chiesa di San Francesco. Importante è la presenza di centri culturali come il Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea collocato nell’Ex Manifattura Tabacchi, che rappresenta un riferimento qualificato per i nuovi fermenti artistici nazionali e internazionali, vantando rilevanti collaborazioni con la Biennale di Venezia, la Biennale di Istambul e il progetto Godart.
Città Sant’Angelo conserva un vasto patrimonio di grande valore storico, architettonico e culturale che ne fa un gioiello da conservare e conoscere per scoprire meglio la storia millenaria rimasta scolpita nel cuore del paese.
MANIFESTAZIONI
Numerose le manifestazioni culturali ed enogastronomiche che si svolgono nel corso dell’anno che favoriscono la scoperta dei beni architettonici di questo antico borgo. Tante sono anche le ricorrenze folcloristiche di Città Sant’Angelo. Una, molto suggestiva, è rappresentata dal Presepe Vivente, manifestazione che usualmente si tiene la Domenica che precede il Natale.
Festa in Corso è invece una tradizionale manifestazione che si svolge a cavallo del Ferragosto: tre giorni all’insegna della musica live, e non solo. Nel borgo di Città Sant’Angelo decine di gruppi musicali si esibiscono dal vivo, ogni giorno, ravvivando le vie del centro storico, tra mercatini di artigianato locale, mostre e concorsi. Durante la manifestazione, stand enogastronomici propongono la degustazione di piatti della cucina tradizionale abruzzese.
Eat Parade è una manifestazione che si svolge la prima settimana di settembre all’insegna del mangiare, del bere e dell’ascolto di buona musica. L’evento offre la degustazione di più di dieci piatti della tradizione culinaria abruzzese, vini, birre, inoltre, si esibiscono più di venti gruppi musicali.
Nella cittadina si tengono anche ad anni alterni: Borghi Incantati, spettacolo ospitante moltissimi artisti di strada internazionali, ed Estate Angolana, consistente in rappresentazioni teatrali distribuite in molti punti di tutto il paese.
A Città Sant’Angelo vi è un interessante Museo della fotografia “Giuseppe Moder” fondato nel 1997 da Franco Sergente e dal fotografo Paolo Dell’Elce in memoria del fotografo dalmata Moder, attivo a Pescara dagli anni ’40 del Novecento. E’ stato allestito nell’ex chiesa di Sant’Agostino della cittadina e raccoglie foto d’epoca riguardanti l’Abruzzo e scatti realizzati da fotografi abruzzesi, con lo scopo di promuovere lo studio e la ricerca nella regione. Si è occupato di diversi seminari sulla fotografia e mostre itineranti come “L’Archivio Fotografico Michetti: l’illusione del Vero, la poetica del Lavoro” nel 1998, “Il Fotografo la sua immagine” nel 2002 e “Incontri nella notte” nel 2003.
RISORSE
Il territorio di Città Sant’Angelo possiede rigogliose colture dedicate a uliveti e vigneti, numerose sono le aziende agricole produttrici di vini e di olio extravergine d’oliva di ottima qualità per questo la cittadina è riconosciuta come “Città dell’olio” e “ Città del vino”.
di Elisabetta Mancinelli
e- mail: mancinellielisabetta@gmail.com
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