San Valentino, vescovo romano martire patrono di Terni, viene venerato dalle chiese: cattolica, ortodossa e
anglicana.
Valentino
nacque a Terni nel 175 d.c. e dedicò la sua esistenza alla comunità cristiana
della sua città in cui infuriavano le persecuzioni contro i seguaci di Gesù. Fu
consacrato vescovo di Terni nel 197 d.c. dal Papa Feliciano. Quando
l’imperatore Aureliano ordinò le persecuzioni contro i cristiani,Valentino fu obbligato a convertirsi al paganesimo e, poiché rifiutò di rinunciare alla fede cristiana, fu imprigionato e flagellato lungo la via
Flaminia lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli.
La
Chiesa, nel 496 accolse come esempio d’amore questo Santo per sostituire una antichissima festa pagana, i Lupercalia:
una festività religiosa romana
che si celebrava il 15 febbraio, in onore di Fauno nella sua accezione di Luperco (in latino Lupercus) secondo la quale in tale data, i
romani innamorati rendevano omaggio al dio protettore del bestiame dall’attacco dei lupi, affinchè garantisse alle
coppie un anno di fertilità.
I
Lupercalia venivano
celebrate nella grotta chiamata appunto Lupercale, sul colle romano del Palatino dove, secondo la leggenda, i fondatori
di Roma, Romolo e Remo sarebbero cresciuti allattati da una lupa.
STORIA DELLA
FESTA
La Storia della festa di San
Valentino protettore degli innamorati è contornata da diverse leggende.
La prima narra che Valentino legato teneramente alla giovane figlia del suo “carceriere” alla quale aveva miracolosamente ridato la vista, prima di essere decapitato inviò un messaggio di addio alla ragazza che si chiudeva con le parole “dal tuo Valentino”. Da questa leggenda e questa frase deriverebbe l’espressione usata in questa occasione “Sii il mio Valentino (be my Valentine)” .
La prima narra che Valentino legato teneramente alla giovane figlia del suo “carceriere” alla quale aveva miracolosamente ridato la vista, prima di essere decapitato inviò un messaggio di addio alla ragazza che si chiudeva con le parole “dal tuo Valentino”. Da questa leggenda e questa frase deriverebbe l’espressione usata in questa occasione “Sii il mio Valentino (be my Valentine)” .
La seconda
leggenda della Storia di San
Valentino è legata ad una rosa.
Un giorno Valentino porse una rosa a due giovani che stavano litigando, invitandoli a tenerla unita nelle loro mani, e pregando il Signore affinchè il loro amore durasse in eterno. I due così fecero e se ne andarono riappacificati, per poi tornare dal Vescovo tempo dopo per far benedire le loro nozze.
Un giorno Valentino porse una rosa a due giovani che stavano litigando, invitandoli a tenerla unita nelle loro mani, e pregando il Signore affinchè il loro amore durasse in eterno. I due così fecero e se ne andarono riappacificati, per poi tornare dal Vescovo tempo dopo per far benedire le loro nozze.
La
Terza leggenda di San Valentino narra che Sabino, un centurione romano di
religione pagana, innamoratosi di una
fanciulla cristiana Serapia, non
ricevette la mano della ragazza dai genitori. La giovane gli suggerì di andare dal Vescovo
Valentino per avvicinarsi al Cristianesimo facendosi battezzare. Mentre erano
in corso le preparazioni per il battesimo di Sabino e le successive nozze, Serapia si
ammalò di tisi Il giovane ,sconvolto, chiese a Valentino di non essere separato
dalla ragazza ormai in fin di vita e di unirli in matrimonio. Al momento della
benedizione del vescovo i due giovani si
spensero insieme, restando uniti per l’eternità. Valentino è considerato il
patrono degli innamorati probabilmente poiché fu il primo religioso che celebrò
l’unione tra un legionario pagano e una giovane cristiana. La seconda
leggenda della Storia di San
Valentino è legata ad una rosa
LA FESTA NEL MONDO
La festa
di San Valentino, simbolo d’amore, il 14 febbraio, si è diffusa nei paesi di cultura anglosassone
e poi in tutto il mondo. La ricorrenza si
festeggia in Inghilterra, come negli USA, con il tradizionale scambio di biglietti, il
cui uso risale probabilmente al XIX
secolo quando negli Stati Uniti cominciò ad essere prodotta e commercializzata
questa tradizionale piccola missiva: il valentine: un bigliettino solitamente a forma
di cuore che
viene donato al proprio innamorato con una dichiarazione d'amore o una frase
romantica.
Ma vi sono anche altre usanze: in Olanda il dono tipico è il cuore di liquirizia; in Spagna, i fidanzati donano alla propria donna le rose rosse, in Danimarca un mazzo di fiori bianchi in Giappone, avviene il tradizionale scambio di cioccolatini, anche tra amici, mentre in Cina sono le donne a donare fiori o cioccolatini al proprio fidanzato.
La storia di San Valentino è ancora
avvolta nel mistero a metà tra realtà e miti, che però hanno un unico fattore
comune, l’amore, che ogni anno celebriamo il 14 febbraio
Ricostruzione
storiografica di Elisabetta Mancinelli.
email:
mancinellielisabetta@gmail.com
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