sabato 31 ottobre 2020

HALLOWEEN

Il nome Halloween (in irlandese HallowE’en), deriva dalla forma contratta di AllHallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi. E’ una ricorrenza di origine celtica celebrata la sera del 31 ottobre. Caratteristica della festa è la simbologia legata alla morte e all'occulto, di cui è tipico il simbolo della zucca intagliata in faccia il più delle volte spaventosa e illuminata da una candela o una lampadina piazzata all'interno. I costumi e gli accessori sono macabri o spaventosi. L'usanza, molto influenzata dalle tradizioni statunitensi, si è diffusa in molti paesi del mondo e le sue manifestazioni sono molto varie: si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini, che girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria del trick-or-treat (dolcetto o scherzetto). In generale il mondo cristiano è contrario alla festa di Halloween, ritenendo che il paganesimo, l'occulto, le pratiche ed i fenomeni culturali connessi siano incompatibili con la fede cristiana. Padre Gabriele Amorth, esorcista della diocesi cattolica di Roma, ha affermato che «festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo, il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. La festività di Halloween è tra le principali della cultura americana, ed è quella che vede il maggior investimento economico dei cittadini per le decorazioni della casa e l'acquisto di dolci. La "Parata di Halloween" si svolge ogni 31 ottobre a New York City, percorre l'intera Sixth Avenue e vede la partecipazione di circa 50.000 manifestanti in costume. Tra i più tipici elementi della festività americana vi sono le cosiddette candycorn, delle caramelle tricolore che assomigliano ad un chicco di mais. Il loro consumo vede un picco nel periodo di Halloween. In Italia, ad esempio, nel foggiano, si regalano delle calze ripiene di cioccolatini e caramelle ai bambini, che, appese vicino al letto, sono benedette la notte tra l’1 e il 2 novembre dagli spiriti dei familiari morti; in Abruzzo, a Serramonacesca, quando i bambini bussano alle porte, al "Chi è?" invece di rispondere "Dolcetto o scherzetto?" dicono “L'anime de le morte (le anime dei morti)”. 

 Alcuni costumi:

 

Filastrocca paurosa 

di Janna Carioli

Scuri  vampiri, occhi feroci,
maghi barbuti, orride voci.
Streghe nasone rimestan pozioni,
mostri tremendi a tutti i portoni.
Candele tremanti in zucche svuotate,
orchi, fantasmi e bacchette fatate.
Maschere brutte eppur divertenti
per spaventare amici e parenti
e fare scherzi in gran quantità
a chi dolcetti in casa non ha!

 

di Marzia Cabano

È una notte spaventosa
ma anche tanto spiritosa;
si va in giro a far scherzetti
poi si offrono dolcetti.
C’è la morte con la falce
che sul viso ha della calce;
c’è una strega tanto brutta
che nel cesto ha della frutta…
È una notte spiritosa
ma anche un poco spaventosa!


Streghe

di Shakespeare

Fuoco brucia, bolli  paiolo.
Occhio di tritone, dito di rana,
Pelo di nottola, lingua di cane,
Forca di vipera e punta d’orbetto,
Zampa di ramarro, ala di gufetto,
Per  una  fattura  che faccia male,
Bolli e ribolli brodo infernale.

Passi nel corridoio  

  di Corinne Albaut

Sento dei passi nel corridoio
ho un po’ paura è troppo buio.
Allora che faccio, vado a vedere
magari è un ladro venuto a rubare.
Forse un bandito, forse un furfante,
un malandrino, un losco brigante.
Che sia un alieno, un verde marziano
venuto su un disco da molto lontano?
Chissà chi è, mi chiedo, chissà…
No. E’ solo un gatto passato di là.

 

Le lucertole del cimitero di Renzo Pezzani

O  lucertole sui marmi
siete lì col batticuore.
Cos’avete da guardarmi,
creature del Signore

così attente, così mute,
verdi come foglie acute?

Se non foste spaurite
aprirei questo cancello
per sentire quel che dite,
per cercare mio fratello

che morì vent’anni or sono
così biondo e così buono.

Nel cantuccio più appartato
sopra il più deserto tumulo
poco più grande del cumulo
che la talpa fa nel prato,

c’è una croce tutta nera
con un’ala di lamiera.

Quella croce un po’ piegata,
senza un nome, mal connessa
così buia e faticata
parla ai morti e li confessa;

li regala d’un sorriso
mentre vanno in Paradiso.

O lucertole in pensiero
che godete il sol sui marmi,
cos’avete da guardarmi?
Son qui forse un forestiero

se ci dorme mio fratello
così biondo e così bello?



Ricostruzione storiografica, Elisabetta Mancinelli.
e-mail: mancinellielisabetta@gmail.com

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