domenica 4 ottobre 2020

SAN FRANCESCO PATRONO D’ITALIA E LA SUA STORIA

Francesco nasce ad Assisi nel 1181, nel pieno del fermento delletà comunale.  Figlio di un ricco mercante di stoffe, destinato a una vita di agi e ricchezza, trascorre la sua prima giovinezza nella spensieratezza e negli agi.  Fu soldato e  nel 1202 partecipa alla guerra tra Assisi e Perugia. Tutto cambia nel 1205: mentre è in viaggio verso la Puglia come volontario nelle milizie pontificie con lintenzione di partecipare alla crociata, cade gravemente ammalato e resta confinato a Spoleto. Lì ha una visione che lo spinge a tornare ad Assisi dove si consacra alla preghiera, alla penitenza, alle opere di misericordia. L’anno successivo di fronte alla resistenza del padre che non capisce un cambiamento così radicale fa un gesto plateale e si spoglia delle sue vesti davanti al Vescovo restituendole al padre. Inizia un cammino diverso: si consacra ad una vita di povertà assoluta e di penitenza. Dopo aver raccolto attorno a sé un gruppo di  discepoli, con cui si recò a Roma per lapprovazione della regola francescana che papa Innocenzo III approvò oralmente nonostante l’opposizione della Chiesa. Nel 1212  fonda lOrdine francescano che  si basa su tre semplici  regole: fraternità, umiltà, povertà. Vive come un eremita, aiuta i lebbrosi, predica e  fa restaurare  le chiese di San Damiano, San Pietro e la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli


La parola di Francesco e il suo esempio attirano Chiara Scifi, figlia del nobile Favarone di Offreduccio. e di Ortolana d'Assisi,  che  mostrò una precoce vocazione al mistico. Nella notte della Domenica delle Palme, forse il 18 o il 28 marzo del 1211 o del 1212, infatti, intorno ai 18 anni, fuggì da una porta secondaria della casa paterna, situata nei pressi della cattedrale di Assisi, San Rufino, per unirsi a Francesco d'Assisi e i primi frati minori presso la chiesetta di Santa Maria degli Angeli detta la  Porziuncola. Da lì Francesco la avviò al monastero benedettino di san Paolo del Bastia Umbra e la rivestì dell’abito religioso.   

Nel 1212 dopo aver  raccolto altre discepole, Chiara dà vita all’ordine delle Clarisse.                                         Francesco  si dedica poi  allapostolato peregrinando di città in città a predicare lamore e la fratellanza. Il bisogno di testimonianza che Francesco avvertiva lo spinse in Oriente, il suo grande sogno  era quello di recarsi in Terra Santa per convertire gli infedeli. Riesce a realizzarlo nell'estate del 1219 quando parte al seguito della quinta crociata. La situazione non era certo la più propizia per  visitare i luoghi simbolo della cristianità e Francesco non avrà la possibilità di pregare in questi luoghi. Il  suo desiderio non di  andare a guerreggiare ed uccidere per liberare Gerusalemme dagli infedeli ma  cercare di trovare una soluzione che ponesse fine a  quell'infinito e sanguinoso conflitto iniziato più di cento anni prima e che sarebbe continuato per tutto il Duecento. 


Accompagnato da Frate Illuminato, nell'autunno del 1219 Francesco riuscì a farsi ricevere dal Sultano d'Egitto Malek al-Kamil. Non esiste una documentazione su cosa i due si possano esser detti, ma si ritiene  che Francesco abbia pregato e cercato di convertire il Sultano come viene testimoniato  dalla  didascalia  dei 22 bellissimi  affreschi che  decorano  il lungo Corridoio delle Stimmate della Verna a Chiusi in provincia di Arezzo. Nel 1224 il 17 settembre  riceve le stimmate sul monte della Verna dove si era ritirato in penitenza e in preghiera  e quasi completamente cieco e gravemente malato scrive la sua opera più commovente:  il Cantico di Frate Sole o Cantico delle CreatureMuore nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 1226 sulla nuda terra   nella Porziuncola, uno dei luoghi da lui più amati e il suo corpo viene sepolto nella Basilica d'Assisi. Francesco divenne Santo due anni dopo la sua morte, per volontà di Papa Gregorio IX e nel 1939, venne proclamato Patrono d’Italia da Papa Pio XII. Il tempio che ha preso il suo nome da allora ed è meta di pellegrinaggio da ogni parte del mondo. A San Francesco è legato la fioritura artistica di Assisi che  nel secolo tra il XII e il XIII sec. aveva eretto il suo Duomo romanico e la Chiesa di San Francesco e Santa Chiara mirabili esempi di architettura gotica.  A decorare San Francesco convennero i più grandi artisti di Toscana: Giunta Pisano, il romano Torriti, Giotto e i suoi scolari e i senesi Simone Martini e Pietro Lorenzetti lasciandovi il massimo monumento della pittura italiana del 200 e 300.

 

LE LEGGENDE E LA STORIA

Attorno a San Francesco sono nate numerose e celebri leggende, alcune delle quali sono fatti realmente accaduti:

Il presepe vivente: durante la notte di Natale del 1223, a Greccio, Francesco rievocò la nascita di Gesù, facendo una rappresentazione vivente di quell'evento. Fu il primo presepe vivente della storia.

La predica agli uccelli è uno degli episodi più famosi dei Fioretti di San Francesco.                                                     Secondo la tradizione, Francesco ,mentre era in viaggio lungo la strada  che congiungeva il castello di Cannara a quello  di  Bevagna,   nei pressi di Assisi vide una moltitudine di uccelli sugli alberi e cominciò a predicare loro, che accorsero a frotte per ascoltarlo. La predica  così viene raccontata nei Fioretti di San Francesco:

 "...et venne fra Cannaia et Bevagni. E passando oltre con quello fervore, levò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su' quali era quasi infinita  moltitudine d'uccelli. E entrò nel campo e cominciò a predicare alli uccelli ch'erano in terra; e  subitamente  quelli ch'erano in su gli arbori se  ne  vennono  a  lui  insieme tutti quanti e  stettono  fermi, mentre  che santo Francesco compié  di  predicare. Finalmente compiuta  la  predicazione, santo Francesco fece loro il  segno  della  croce  e  diè  lor o licenza  di  partirsi; e  allora  tutti  quelli  uccelli   si  levarono  in  aria con maravigliosi canti, e poi secondo la croce c'aveva fatta loro santo Francesco si divisoro in quattro parti  e ciascuna schiera n'andava cantando maravigliosi canti".

Il lupo di Gubbio: gli abitanti di Gubbio erano terrorizzati da un lupo feroce. Francesco riuscì a parlare con il lupo e a mettere pace tra l’animale  e la città. Il lupo avrebbe smesso di essere feroce se gli abitanti avessero acconsentito a nutrirlo tutti i giorni. 


Mosaico Reggio Emilia- Convento dei Cappuccini. 
L'opera raffigura il Cantico delle Creature di S. Francesco. L'immagine del Santo appare con le braccia aperte in avanti, intorno ad esse in ampi cerchi sono raffigurate tutte le creature di cui il frate francescano esalta le virtù. L'opera con il suo disegno ricco di movimenti vuole rappresentare anche il ritmo e la melodia della poetica del Cantico.

CULTO DI SAN FRANCESCO IN ABRUZZO

Anche in Abruzzo come in tante regioni dItalia, Francesco, patrono dItalia viene venerato e celebrato il 3 e il 4 Ottobre.

A CASTELVECCHIO SUBEQUO un paese dell’area sirentina, il culto del santo è molto antico risale infatti  agli inizi della diffusione del francescanesimo in Italia. Ne è testimonianza il complesso costituito dalla chiesa e dal convento intitolati al santo di Assisi la cui nascita storia e leggenda attribuiscono a Francesco in persona. Importanti documenti  storici, tra cui la biografia scritta da Tommaso da Celano, parlano infatti del passaggio del poverello di Assisi in Abruzzo e nella Valle Subequana almeno in due occasioni, nel 1216 e nel 1222. Pare anche che Francesco, ospite dei conti di Celano nella residenza di Gagliano Aterno, indicasse da lì  l’area su cui edificare il futuro monastero.

Proprio la chiesa e il convento di San Francesco, dove si custodisce un’ampolla contenente il sangue del Frate sono al centro della rievocazione storico-religiosa che ogni anno il 3 e il 4 ottobre viene a lui dedicata: tra cui l’accensione della lampada votiva francescana, simbolo di pace e unità tra i popoli.

 

Altra mirabile testimonianza della venerazione del poverello di Assisi si trova  a  Raiano nel Chiostro dell’ex del Convento degli Zoccolanti (frati minori riformati) e nella chiesa di S.Onofrio ad esso annessa edificati nel XVII secolo. Il Chiostro, tipico esempio della cultura francescana dell’epoca, realizzato da Giovanni De Petris di Pescocostanzo, ha le pareti ricoperte di affreschi che rappresentano la vita di San Francesco e il martirologio francescano in terra di missione, opere uniche nel panorama iconografico francescano abruzzese, come gli episodi della nascita e battesimo del Santo e le lunette che raffigurano la Crocifissione, l’apparizione della Vergine ai frati francescani, affiancate da medaglioni monocromi con scritte esplicative.

La festa e le celebrazioni ad Assisi

I festeggiamenti ad Assisi  iniziano sin dal 3 ottobre con manifestazioni civili e religiose. La giornata del 4 ottobre invece si svolge  dalle 8.30 da piazza del Comune  il Corteo Civile con le autorità politiche e le delegazioni della regione che  offrono  doni votivi tra cui l'olio per la lampada  posta davanti alla tomba del Santo.


Ricostruzione storiografica Elisabetta Mancinelli.

e-mail: mancinellielisabetta@gmail.com

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