giovedì 13 dicembre 2018

Vincenzo Napoleone: una delle personalità più interessanti dell’arte figurativa del 900 abruzzese

dipinto di Vincenzo Napoleone

VINCENZO NAPOLEONE : una delle personalità più interessanti dell’arte figurativa del Novecento abruzzese che riassume nella sua opera il genuino linguaggio della nostra terra e l’universale poesia.
BIOGRAFIA
Vincenzo Napoleone nacque a Torre de' Passeri (Pescara) il 5 aprile del 1910.
Si accostò alla pittura da giovanissimo intorno al 1922 quando l'ornatista Angelo De Cesaris si accorse della sua spiccata predisposizione per il disegno.
Purtroppo la prima guerra mondiale e soprattutto la crisi economica che colpirono l'Italia e l'Abruzzo, lo costrinsero ad abbandonare gli studi e ad affrontare precocemente la vita. Furono anni di intense ricerche e di studi dal vero.
Nell'aprile del 1930, in occasione di una breve visita di D'Annunzio a Pescara, Vincenzo ebbe modo di realizzare degli schizzi a matita del poeta che gli permisero in seguito di dipingere il famoso ritratto a olio del vate, ultimato nel 1936 e replicato, perché distrutto dalla guerra, nel 1947.
Napoleone ,dopo il servizio di leva a Pisa visse tra la Toscana e l'Abruzzo. Nel 1941 sposò Nicolina Di Bartolomeo dalla quale ebbe un figlio, ma tre anni dopo il matrimonio, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, la moglie morì a soli 25 anni.
Nel 1946 sposò la sorella di Nicolina, Anita dalla quale ebbe tre figli. Durante gli anni del conflitto fu costretto a svolgere i mestieri più disparati: il cartellonista, il caricaturista, l'operaio in una fabbrica e, a guerra finita, fu anche gestore di uno stabilimento balneare e rappresentante di medicinali, ma nutriva sempre la passione per l'arte.
Negli anni Cinquanta cominciava la rinascita dell'Italia, ma le difficoltà erano tutt'altro che finite: in Abruzzo il mercato dell'arte era inesistente, specie nei piccoli centri, e così, attirato da migliori prospettive di guadagno, nel 1954 Vincenzo partì per il Venezuela dove rimase quattro anni.
Furono anni formativi e ricchi di soddisfazione, durante i quali lavorò come ritrattista del Presidente Marcos Perez Jimenez e come restauratore delle tele di Palazzo Miraflores. Appartengono a questo periodo una serie di ritratti dell'eroe venezuelano Simon Bolivar e opere di carattere religioso. Ma i rovesciamenti politici ,che nel 1958 condussero alla rappresaglia contro Jimenez , costrinsero l'artista a rientrare in patria. Cominciò ad organizzare una serie di mostre nelle più importanti città, a cominciare da quella memorabile a L'Aquila che gli valse l'ingresso nel mondo dell'arte nazionale.
La sua fama giunse anche oltreoceano quando espose negli Stati Uniti in mostre coronate da grande successo. Dalle sue opere traspariva un Abruzzo tutto nuovo, un mondo semplice, antico, tenace e ancorato ai valori sacri e tradizionali di un'epoca che andava ormai scomparendo. I punti di riferimento della sua arte furono ovviamente i grandi abruzzesi dell'800: Francesco Paolo Michetti, Filippo Palazzi, Teofilo Patini, Costantino Barbella, Basilio Cascella.. Fu un periodo di grandi successi che lo portarono, negli anni sessanta, ad aprire un atelier a Pescara che diventò in poco tempo uno dei centri artistici più importanti della regione.
Alla fine degli anni settanta affidò al figlio, l'artista Nicodemo Napoleone, l'atelier per ritirarsi in campagna, in una villa tra Castellana e Cerratina, dove rimase fino alla morte avvenuta a Castellana il 4 agosto del 1984.
Cinzia Napoleone la nipote di Vincenzo è l’ultima discendente di una famiglia di artisti che hanno saputo raccontare sulla tela, per oltre un secolo, quel che la natura sa esprimere. Figlia del maestro Nicodemo e nipote di Vincenzo ha ereditato da loro la passione per la pittura e l’arte in generale seguendo con loro un lungo percorso di apprendistato.
La pittura di Cinzia Napoleone, punto di arrivo di un secolo di tradizioni artistiche, rappresenta la testimonianza contemporanea che l’arte vera è in grado di trasmettere valori ed emozioni, che né il tempo né le tendenze possono offuscare.
L’artista amorevole madre di quattro bambini, così dichiara “ Mi sento molto vicina al nonno Vincenzo sia dal punto di vista pittorico che caratteriale, poiché lui era molto solare ed aveva grandi capacità di relazionarsi con umiltà tra la gente come sta accadendo a me da quando, un anno fa il 13 aprile 2014 ,nella mia Galleria d’arte ho aperto una scuola di pittura che è sempre piena di giovanissimi allievi ma anche di meno giovani, attratti da un modo diverso di concepire l’arte che non è solo per pochi eletti ma va incontro a tutti. Il prossimo 14 aprile 2015, in occasione del 1° anniversario di apertura della mia Bottega d'Arte, invito tutti gli amici per festeggiare insieme questo fantastico primo anno di attività all'insegna dell'arte”
LA PITTURA DI VINCENZO NAPOLEONE
Il pittore , dopo aver assimilato la lezione della grande tradizione classica , ha elaborato un discorso tutto personale, pur operando in una città come Pescara tutta proiettata verso soluzioni di avanguardia è restato fedele alla sue scelte. Ha preferito andare contro corrente e, piuttosto che rinnegare la propria natura, ha lavorato in solitudine confortato dal crescente successo cercando di far lievitare il suo nucleo spirituale.
La sua pittura è alimentata da un’ispirazione paesana ,un microcosmo: l’Abruzzo.
Le sue tele sono popolate di paesaggi, uomini , oggetti della natura che recupera da un folklore antico della sua fanciullezza: giocattoli, pupazzi disarticolati ,volti e costumi che sanno di lontane cantilene popolari abruzzesi. Un recupero della nostra regione caro a D’Annunzio e Michetti. Emblematici sotto questo profilo i suoi paesaggi in cui zampillano acque fresche e pure dove le montagne sembrano proteggere una natura ancora incontaminata.
Il suo mondo non può che definirsi poetico , infatti Napoleone mostra una particolare gioia nel cogliere le stagioni e prediligere gli oggetti umili delle case più antiche.
Altro elemento caratteristico della sua produzione artistico-poetica sono i fiori: li raffigura dappertutto in campagna, nei vasi, nelle composizioni e in essi evidenzia un cromatismo istintivo a volte esuberante a volte soffuso dai colori suggestivi vibranti dove gli spazi , la luce, la vicenda quotidiana vengono rappresentati in modo sereno senza messaggi enigmatici. Vincenzo Napoleone dipinge come vive con autentica libertà col cuore nel pennello e grande felicità interiore.






















opera di Vincenzo Napoleone




Recensione a cura di Elisabetta Mancinelli        email : mancinellielisabetta@gmail.com

Le immagini sono di proprietà di Cinzia Napoleone che ha concesso anche i diritti di riproduzione.



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