FRANCESCO PAOLO TOSTI
Il musicista abruzzese
Francesco Paolo Tosti è stato per oltre
cinquant’anni una figura di primo piano
nel mondo della musica come compositore, cantante e direttore d’orchestra.
Ma il suo nome è
soprattutto legato alla “romanza da salotto” la romanza amorosa e sentimentale
dal gusto raffinato e con un’espressione di struggente passionalità.
Si tratta di
melodie dalle delicate sfumature i cui contenuti
e linguaggi, tecnicamente perfetti,
sono tratti dall’opera lirica.
Le sue romanze,
eseguite dai più grandi cantanti del tempo, risuonarono non soltanto nei teatri
più famosi e negli aristocratici salotti, ma anche nei piccoli villaggi.
Al grande successo di
pubblico non sempre ha risposto un
eguale consenso della critica, che ha , a volte, ingiustamente bistrattato
colui che diede nuova linfa alla romanza in Italia e che, con oltre 500 brani
scritti in napoletano, italiano, francese e inglese, ha dato grande intensità
alla musica e alla cultura dell'epoca, conferendo spessore anche alla musica
popolare e folkloristica del "suo" Abruzzo.
BIOGRAFIA
Francesco Paolo Tosti
nacque ad Ortona il 9 aprile 1846, da Giuseppe commerciante di cereali di 35
anni e Caterina Schiavi , casalinga
trentanovenne. La piccola casa natia era situata in Piazza Municipio e di essa
non rimane che qualche traccia; per molti anni furono conservate le vecchie
mura che vennero poi totalmente demolite.
Le condizioni della famiglia Tosti non erano
certamente floride poiché con i magri
guadagni dell’attività commerciale Giuseppe doveva assicurare la sopravvivenza
alla moglie ed a cinque figli: Tommaso, Angelo, Francesco Paolo, Filomena e
Teresa . Tuttavia i ragazzi godettero di tutte le amorevoli attenzioni
necessarie alla loro crescita ed istruzione anche perché la madre ,donna
religiosa onesta e dedita al risparmio, contribuì con le sue attenzioni ad
educare adeguatamente i suoi figli.
Francesco Paolo mostrò
subito la sua irrequietezza ed una particolare vivacità.
Giovanissimo, fu
accompagnato dal padre alla scuola privata dei fratelli Gaetano e Federico
Paolini con lo scopo di frenarne
l’irruenza del carattere e perchè fosse
educato alle prime nozioni del sapere e allo studio della musica. Gaetano Paolini
, Maestro di Cappella al Duomo di Ortona, buon conoscitore di musica ,
insegnava violino .Così il piccolo Francesco , seduto sul suo sgabello cominciò
a sentir parlare di note e di armonia, ascoltando con interesse le sue lezioni
.
Un giorno il maestro lo sentì che canticchiava
un brano ascoltato durante una lezione,
meravigliato per il gusto e la grazia musicale che riscontrava in quel
fanciullo, decise di parlarne al padre.
Don Giuseppe accettò
volentieri che il suo “Ciccillo” venisse ammesso alla scuola di violino e fu
così che cominciò la carriera artistica di Francesco Paolo Tosti.
Il piccolo rivela
subito un gusto musicale notevole e il maestro Paolini , che vedeva nel suo
allievo una sicura promessa ebbe l’idea di farlo concorrere a 12 anni ad una
borsa di studio indetta dall’Amministrazione
Provinciale e ,superato il prescritto esame, viene ammesso agli studi nel Conservatorio
S. Pietro a Majella di Napoli che era in quel tempo uno dei più importanti
d’Italia. Il direttore , Saverio Mercadante, aveva portato nell’Istituto importanti
innovazioni tra cui molte borse di studio per incoraggiare i giovani che
avevano intenzione di dedicarsi alla musica. Tosti riuscì tra i primi
classificati e , sotto la guida di Carlo
Costa e dello stesso Mercadante, si
diplomò in violino e in composizione nel 1866.
Si rese subito conto
però che Ortona, la sua città, non poteva soddisfare le sue ambizioni
artistiche e nel 1869 partì per Ancona dove visse facendo il maestro di musica
e di canto , si trasferì poi a Roma dove, sfruttando la sua voce tenorile,
iniziò ad esibirsi come cantante: grazie a questa attività divenne una
celebrità e cominciò a frequentare gli ambienti mondani della capitale.
Tornò ad Ortona dove
compose due canzoni, "Non m’ama più" e "Lamento d’amore",
che sarebbero diventate molto popolari. L’anno seguente fu incaricato della
stagione di un teatro vicino ad Ortona e presentò tre opere :Il trovatore di Verdi, Roberto di Devereux e
Lucrezia Borgia di Donizetti.
Malgrado il successo
ed il riconoscimento della città, Tosti era sempre giù di morale e sognava
qualcosa di meglio.
Sempre insoddisfatto,
decise nel 1875 di partire per Londra. Dopo un difficile periodo di
ambientamento tiene un concerto grazie
all’interessamento di Lord Mayor , il successo è completo e da quel giorno le
sue esibizioni vengono contese dai più importanti salotti londinesi anche
perché possiede una bella voce da tenore.
Grazie all'appoggio del celebre violoncellista
Gaetano Braga, suo corregionale, nel 1880 entrò alla corte della regina
Vittoria come maestro di canto delle principessa.
Nel 1889, a oltre quarant’anni ,
sposa a Londra Berthe de Verrue figlia
di un ingegnere belga d'origine francese e buona dilettante di canto,
conosciuta nei salotti musicali londinesi, dove si esibiva anche in produzioni
di teatro leggero con lo pseudonimo di Mademoiselle Baldi.
Fu compagna
discreta ed affettuosa tanto da costituire un elemento portante nella vita del
musicista. Sopravvisse al marito per molti anni, morendo quasi novantenne nel 1943 a Parigi, dove è
sepolta nel cimitero monumentale.
Tosti mantenne la sua
posizione a corte anche sotto, Edoardo VII, che nel 1908 gli conferì il titolo
di baronetto e , anche se riluttante, nel 1906 accettò anche la cittadinanza
britannica .
Nel 1912, preso dalla nostalgia e in
seguito alla morte di Edoardo VII, decise di rientrare definitivamente in
Italia e di stabilirsi a Roma, in una suite dell’Hotel Excelsior dove, nel 1916
muore stroncato da un attacco di angina pectoris. Le spoglie, deposte al Verano, sono traslate ad Ortona 44 anni dopo,
nel settembre 1960.
Archivio
Il fondo Francesco Paolo Tosti e famiglia è conservato presso l'Istituto nazionale tostiano ad Ortona. Consta di 1.801 documenti inseriti in 19 faldoni.
Il fondo comprende documentazione personale, corrispondenza con personalità e corti europee, composizioni musicali, testi poetici, programmi di sala, locandine, manifesti, inviti, articoli e recensioni, raccolte di foto e altra documentazione iconografica, testimonianze varie raccolte post mortem.
Il fondo Francesco Paolo Tosti e famiglia è conservato presso l'Istituto nazionale tostiano ad Ortona. Consta di 1.801 documenti inseriti in 19 faldoni.
Il fondo comprende documentazione personale, corrispondenza con personalità e corti europee, composizioni musicali, testi poetici, programmi di sala, locandine, manifesti, inviti, articoli e recensioni, raccolte di foto e altra documentazione iconografica, testimonianze varie raccolte post mortem.
IL
FASCINO DEL CANTORE
Francesco Paolo Tosti
fu un artista celeberrimo ai suoi tempi e con le sue romanze rivoluzionò il
mondo musicale fin de siècle. Come ci
documenta Paola Sorge, nel suo libro “ Sogno di una sera d’estate”, ebbe un’immensa popolarità paragonabile forse
solo a quella odierna dei Beatles .
Nel 1908 diventa
baronetto come lo saranno i componenti del più famoso complesso musicale del Novecento e inoltre una
delle più fortunate romanze “Yesterday”
dette alla sua figura un alone leggendario. Diventa in breve tempo uno dei
compositori e interpreti più alla moda .
Trionfa a Londra nella corte della regina Vittoria dove scrive song inglesi tra
cui il delizioso e fortunato “For ever and for ever”.
La sua vita trascorse
tra feste , concerti, ricevimenti nelle grandi corti europee e avventure
galanti . “ Ciccio” , come veniva soprannominato, era persona gioviale dotata di senso umoristico , piccolo di statura dagli occhi vivaci , elegante e mondano , fu imperterrito dongiovanni e formidabile
organizzatore di feste e di scherzi , ma soprattutto un affascinante cantore
che sedusse principi e popolani. Le sue
composizioni ,raffinate e orecchiabili al tempo stesso, fecero da sfondo e dettero voce a struggenti amori e cantate nei salotti aristocratici e per le
strade. “Marechiare”",
una delle canzoni napoletane più conosciute intitolata all'antico borgo di pescatori, fu
musicata da Tosti su poesia di Salvatore Di Giacomo. Secondo la leggenda, la
melodia nacque dalla rielaborazione di un motivo che Tosti sentì intonare da un
musicista ambulante con il flauto.
Il giovane Francesco Paolo, che si diceva
fosse destinato a succedere a Mercadante alla direzione del Conservatorio di
Napoli, improvvisamente decide di trasferirsi a Londra dove si stabilisce
definitivamente nei primi anni del 1800.
IL
CENACOLO MICHETTIANO
Negli anni ottanta del
1800 un poeta, un pittore, un musicista e uno scultore legati tra loro da una “
comunione intima innegabile” vissero nell’antico convento francescano di Santa
Maria del Gesù a Francavilla al mare, un’esperienza che rimane unica nella
storia dell’arte italiana moderna: quella del cenacolo artistico, nel quale
scambiarsi idee, esperienze , tecniche dei loro “mestieri”.
La scrittrice Paola
Sorge, autrice di saggi sulla
letteratura italiana , nel suo volume “Sogno di una sera d’estate. D’Annunzio
e il Cenacolo michettiano” ripercorre in
modo affascinante e suggestivo la storia di un sodalizio straordinario che pose
Pescara e Francavilla al centro della cultura nazionale in quanto legò per circa un decennio quattro grandi
artisti abruzzesi: Gabriele D’Annunzio, Francesco Paolo Michetti, Francesco
Paolo Tosti, Costantino Barbella.
Essi diedero vita ad una sorta di “officina
dal sapore di nuovo” dalla quale uscirono “opere grandiose ma anche semplici e
timide ‘prove d’autore’ che avevano un tema comune quello della natura e della
gente d’Abruzzo “… i cui soggetti
passavano dai dipinti alle sculture, alle note, ai versi a formare un unico,
grandioso poema”. ( Paola Sorge).
L’AMICIZIA CON D’ANNUNZIO
Nel 1880 Tosti
inizia l’amicizia e il sodalizio con il giovane D’Annunzio che nutrirà
sempre un’ammirazione incondizionata per il suo amico: viene affascinato dalle
sue melodie dalla sua personalità gioiosa ed estroversa con i suoi trionfali
successi
“ Tutte le memorie
della lontana adolescenza mi tornano al cuore accompagnate dalle tue melodie
che esaltarono i miei primi sogni..” scriverà il poeta.
D’Annunzio accetta con piacere di scrivere
versi per il compositore. Il 31 maggio 1881 comunica a Elda Zucconi “ Ti manderò una romanza bellissima del
mio amico Tosti su mie parole”. Si tratta di
“Visione” una cantata dai versi
semplici che il Vate compose nel 1880
a Francavilla dove
compone
anche “Canzone” dai versi semplici la prima di una lunga serie di romanze su
testi di D’Annunzio la più famosa delle quali è sicuramente “A Vucchella”. Le
romanze composte da Tosti insieme a
D’Annunzio “ sono piene di malinconia…di
eros e thanatos e di squisita fattura” come le liriche che compongono il poemetto
intitolato appunto Malinconia del 1883. Versi traboccanti d’amore per le dolci
melodie tostiane, nati nelle calde notti estive a Francavilla.
Così il Vate rievoca la magia di quei
giorni:“… Paolo Tosti, quando era in vena, faceva musica per ore ed ore, senza
stancarsi, obliandosi d’innanzi al pianoforte, talvolta improvvisando, con una
foga e una felicità d’inspirazioni veramente singolare. Noi eravamo
distesi o sul divano o per terra, presi da quella specie di ebrietà spirituale
che dà la musica in un luogo raccolto e quieto. Ascoltavamo in silenzio, a
lungo, chiudendo gli occhi per seguire meglio un sogno… La musica ci aveva
chiusi in un circolo magico. Dopo due mesi di quella consuetudine, le nostre
sensazioni s’erano così affinate che ogni urto della vita esteriore ci
affliggeva e ci turbava.”
Ricostruzione
storiografica di Elisabetta Mancinelli email : mancinellielisabetta@gmail.com
I documenti sono
tratti da .”Francesco paolo Tosti” di Franco Di Tizio , “Sogno di una sera
d’estate” di Paola Sorge, “ Il canto di
una vita” di Francesco Sanvitale e da documenti tratti dall’Archivio dell’ Istituto
Nazionale Tostiano.
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