martedì 19 febbraio 2019

FRANCESCO PAOLO TOSTI


FRANCESCO PAOLO TOSTI


Il musicista abruzzese Francesco Paolo Tosti  è stato per oltre cinquant’anni una  figura di primo piano nel mondo della musica  come compositore,  cantante e  direttore d’orchestra.
Ma il suo nome è soprattutto legato alla “romanza da salotto” la romanza amorosa e sentimentale dal gusto raffinato e con un’espressione di struggente passionalità.
Si tratta di melodie  dalle delicate sfumature  i cui   contenuti  e  linguaggi, tecnicamente perfetti,  sono tratti dall’opera lirica.

Le sue romanze, eseguite dai più grandi cantanti del tempo, risuonarono non soltanto nei teatri più famosi e negli aristocratici salotti, ma anche nei piccoli villaggi.
Al grande successo di pubblico non  sempre ha risposto un eguale consenso della critica, che ha , a volte, ingiustamente bistrattato colui che diede nuova linfa alla romanza in Italia e che, con oltre 500 brani scritti in napoletano, italiano, francese e inglese, ha dato grande intensità alla musica e alla cultura dell'epoca, conferendo spessore anche alla musica popolare e folkloristica del "suo" Abruzzo.

                                                                BIOGRAFIA
                                                            
Francesco Paolo Tosti nacque ad Ortona il 9 aprile 1846, da Giuseppe commerciante di cereali di 35 anni e  Caterina Schiavi , casalinga trentanovenne. La piccola casa natia era situata in Piazza Municipio e di essa non rimane che qualche traccia; per molti anni furono conservate le vecchie mura che vennero poi totalmente demolite.

 Le condizioni della famiglia Tosti non erano certamente floride poiché con i  magri guadagni dell’attività commerciale Giuseppe doveva assicurare la sopravvivenza alla moglie ed a cinque figli: Tommaso, Angelo, Francesco Paolo, Filomena e Teresa . Tuttavia i ragazzi godettero di tutte le amorevoli attenzioni necessarie alla loro crescita ed istruzione anche perché la madre ,donna religiosa onesta e dedita al risparmio, contribuì con le sue attenzioni ad educare adeguatamente i suoi figli.  
Francesco Paolo mostrò subito la sua irrequietezza ed una particolare vivacità.  
Giovanissimo, fu accompagnato dal padre alla scuola privata dei fratelli Gaetano e Federico Paolini  con lo scopo   di frenarne l’irruenza del carattere e  perchè fosse educato alle prime nozioni del sapere e allo studio della musica. Gaetano Paolini , Maestro di Cappella al Duomo di Ortona, buon conoscitore di musica , insegnava violino .Così il piccolo Francesco , seduto sul suo sgabello cominciò a sentir parlare di note e di armonia, ascoltando con interesse le sue lezioni .
 Un giorno il maestro lo sentì che canticchiava un brano ascoltato durante una lezione,  meravigliato per il gusto e la grazia musicale che riscontrava in quel fanciullo, decise di parlarne al padre.
Don Giuseppe accettò volentieri che il suo “Ciccillo” venisse ammesso alla scuola di violino e fu così che cominciò la carriera artistica di Francesco Paolo Tosti.
Il piccolo rivela subito un gusto musicale notevole e il maestro Paolini , che vedeva nel suo allievo una sicura promessa ebbe l’idea di farlo concorrere a 12 anni ad una borsa di studio  indetta dall’Amministrazione Provinciale e ,superato il prescritto esame, viene ammesso agli studi nel Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli che era in quel tempo uno dei più importanti d’Italia. Il direttore , Saverio Mercadante,  aveva portato nell’Istituto importanti innovazioni tra cui molte borse di studio per incoraggiare i giovani che avevano intenzione di dedicarsi alla musica. Tosti riuscì tra i primi classificati e , sotto la guida  di Carlo Costa e dello stesso Mercadante,  si diplomò in violino e in composizione nel 1866.

Si rese subito conto però che Ortona, la sua città, non poteva soddisfare le sue ambizioni artistiche e nel 1869 partì per Ancona dove visse facendo il maestro di musica e di canto , si trasferì poi a Roma dove, sfruttando la sua voce tenorile, iniziò ad esibirsi come cantante: grazie a questa attività divenne una celebrità e cominciò a frequentare gli ambienti mondani della capitale.
La Principessa Margherita di Savoia rimase così colpita dal suo talento che lo scelse come proprio Maestro di Canto.

Tornò ad Ortona dove compose due canzoni, "Non m’ama più" e "Lamento d’amore", che sarebbero diventate molto popolari. L’anno seguente fu incaricato della stagione di un teatro vicino ad Ortona e presentò tre opere  :Il trovatore di Verdi, Roberto di Devereux e Lucrezia Borgia di Donizetti.
Malgrado il successo ed il riconoscimento della città, Tosti era sempre giù di morale e sognava qualcosa di meglio.
Sempre insoddisfatto, decise nel 1875 di partire per Londra. Dopo un difficile periodo di ambientamento tiene un concerto  grazie all’interessamento di Lord Mayor , il successo è completo e da quel giorno le sue esibizioni vengono contese dai più importanti salotti londinesi anche perché possiede una bella voce da tenore.
Grazie  all'appoggio del celebre violoncellista Gaetano Braga, suo corregionale, nel 1880 entrò alla corte della regina Vittoria come maestro di canto delle principessa.


Nel 1889, a oltre quarant’anni , sposa a Londra Berthe de Verrue  figlia di un ingegnere belga d'origine francese e buona dilettante di canto, conosciuta nei salotti musicali londinesi, dove si esibiva anche in produzioni di teatro leggero con lo pseudonimo di Mademoiselle Baldi.


Fu compagna discreta ed affettuosa tanto da costituire un elemento portante nella vita del musicista. Sopravvisse al marito per molti anni, morendo quasi novantenne nel 1943 a Parigi, dove è sepolta nel cimitero monumentale.

Tosti mantenne la sua posizione a corte anche sotto, Edoardo VII, che nel 1908 gli conferì il titolo di baronetto e , anche se riluttante, nel 1906 accettò anche la cittadinanza britannica .
Nel 1912, preso dalla nostalgia e in seguito alla morte di Edoardo VII, decise di rientrare definitivamente in Italia e di stabilirsi a Roma, in una suite dell’Hotel Excelsior dove, nel 1916 muore stroncato da un attacco di angina pectoris. Le spoglie, deposte al Verano, sono traslate ad Ortona 44 anni dopo, nel settembre 1960.
Archivio
Il fondo Francesco Paolo Tosti e famiglia è conservato presso l'Istituto nazionale tostiano ad Ortona. Consta di 1.801 documenti inseriti in 19 faldoni.
Il fondo comprende documentazione personale, corrispondenza con personalità e corti europee, composizioni musicali, testi poetici, programmi di sala, locandine, manifesti, inviti, articoli e recensioni, raccolte di foto e altra documentazione iconografica, testimonianze varie raccolte post mortem.



                                       IL FASCINO DEL CANTORE


Francesco Paolo Tosti fu un artista celeberrimo ai suoi tempi e con le sue romanze rivoluzionò il mondo musicale fin de siècle.  Come ci documenta Paola Sorge, nel suo libro “ Sogno di una sera d’estate”,  ebbe un’immensa popolarità paragonabile forse solo a quella odierna dei Beatles .
Nel 1908 diventa baronetto come lo saranno i componenti del più famoso  complesso musicale del Novecento e inoltre una delle più fortunate romanze  “Yesterday” dette alla sua figura un alone leggendario. Diventa in breve tempo uno dei compositori  e interpreti più alla moda . Trionfa a Londra nella corte della regina Vittoria dove scrive song inglesi tra cui il delizioso e fortunato “For ever and for ever”.
La sua vita trascorse tra feste , concerti, ricevimenti nelle grandi corti europee e avventure galanti . “ Ciccio” , come veniva soprannominato, era persona gioviale  dotata di senso umoristico , piccolo di statura  dagli occhi vivaci ,  elegante e mondano ,  fu imperterrito dongiovanni e formidabile organizzatore di feste e di scherzi , ma soprattutto un affascinante cantore che sedusse principi e popolani.  Le sue composizioni ,raffinate e orecchiabili al tempo stesso, fecero da sfondo  e dettero voce a struggenti amori e  cantate nei salotti aristocratici e per le strade.  Marechiare”", una delle canzoni napoletane più conosciute intitolata all'antico borgo di pescatori, fu musicata da Tosti su poesia di Salvatore Di Giacomo. Secondo la leggenda, la melodia nacque dalla rielaborazione di un motivo che Tosti sentì intonare da un musicista ambulante con il flauto.
 Il giovane Francesco Paolo, che si diceva fosse destinato a succedere a Mercadante alla direzione del Conservatorio di Napoli, improvvisamente decide di trasferirsi a Londra dove si stabilisce definitivamente nei primi anni del 1800.


                                              
                                              IL CENACOLO MICHETTIANO

Negli anni ottanta del 1800 un poeta, un pittore, un musicista e uno scultore legati tra loro da una “ comunione intima innegabile” vissero nell’antico convento francescano di Santa Maria del Gesù a Francavilla al mare, un’esperienza che rimane unica nella storia dell’arte italiana moderna: quella del cenacolo artistico, nel quale scambiarsi idee, esperienze , tecniche dei loro “mestieri”.

La scrittrice Paola Sorge,  autrice di saggi sulla letteratura italiana  , nel suo  volume “Sogno di una sera d’estate. D’Annunzio e il Cenacolo michettiano”  ripercorre in modo affascinante e suggestivo la storia di un sodalizio straordinario che pose Pescara e Francavilla al centro della cultura nazionale in quanto  legò per circa un decennio quattro grandi artisti abruzzesi: Gabriele D’Annunzio, Francesco Paolo Michetti, Francesco Paolo Tosti, Costantino Barbella.
 Essi diedero vita ad una sorta di “officina dal sapore di nuovo” dalla quale uscirono “opere grandiose ma anche semplici e timide ‘prove d’autore’ che avevano un tema comune quello della natura e della gente d’Abruzzo  “… i cui soggetti passavano dai dipinti alle sculture, alle note, ai versi a formare un unico, grandioso poema”. ( Paola Sorge).

                                                            L’AMICIZIA CON D’ANNUNZIO


Nel 1880  Tosti  inizia l’amicizia e il sodalizio con il giovane D’Annunzio che nutrirà sempre un’ammirazione incondizionata per il suo amico: viene affascinato dalle sue melodie dalla sua personalità gioiosa ed estroversa con i suoi trionfali successi 
“ Tutte le memorie della lontana adolescenza mi tornano al cuore accompagnate dalle tue melodie che esaltarono i miei primi sogni..” scriverà il poeta. 
 D’Annunzio accetta con piacere di scrivere versi per il compositore. Il 31 maggio 1881 comunica a Elda Zucconi      “ Ti manderò una romanza bellissima del mio amico Tosti su mie parole”. Si tratta di  “Visione”  una cantata dai versi semplici che il Vate compose nel 1880 a Francavilla dove   compone anche  “Canzone” dai versi semplici  la prima di una lunga serie di romanze su testi di D’Annunzio la più famosa delle quali è sicuramente “A Vucchella”. Le romanze composte da  Tosti insieme a D’Annunzio  “ sono piene di malinconia…di eros e thanatos e di squisita fattura” come le liriche che compongono il poemetto intitolato appunto Malinconia del 1883. Versi traboccanti d’amore per le dolci melodie tostiane, nati nelle calde notti estive a Francavilla.
 Così il Vate rievoca la magia di quei giorni:“… Paolo Tosti, quando era in vena, faceva musica per ore ed ore, senza stancarsi, obliandosi d’innanzi al pianoforte, talvolta improvvisando, con una foga e una felicità d’inspirazioni veramente singolare.                                 Noi eravamo distesi o sul divano o per terra, presi da quella specie di ebrietà spirituale che dà la musica in un luogo raccolto e quieto. Ascoltavamo in silenzio, a lungo, chiudendo gli occhi per seguire meglio un sogno… La musica ci aveva chiusi in un circolo magico. Dopo due mesi di quella consuetudine, le nostre sensazioni s’erano così affinate che ogni urto della vita esteriore ci affliggeva e ci turbava.”



Ricostruzione storiografica di Elisabetta Mancinelli email : mancinellielisabetta@gmail.com

I documenti sono tratti da .”Francesco paolo Tosti” di Franco Di Tizio , “Sogno di una sera d’estate” di  Paola Sorge, “ Il canto di una vita” di Francesco Sanvitale e da documenti tratti dall’Archivio dell’ Istituto Nazionale Tostiano.


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